Bestiario milanese. Sette proverbi in dialetto sugli animali
La prima volta che vedi uno stoccafissso |
3. Avegh on stomegh de struzz. Il più grande uccello della terra supplisce alla mancanza di doti volatili con uno stomaco d’acciaio capace di digerire persino i sassi. Avere lo stomaco da struzzo è quindi un’espressione riferita a chi sopporta i dardi di un destino avverso e ogni altra sventura, anche la più umiliante.
4. Dà i pegòr in consegna al lòff. La saggezza popolare suggerisce di non lasciare in consegna le pecore al lupo. Forse perché non si crede alla redenzione della fiera feroce operata da San Francesco in quel di Gubbio e conseguentemente diffusa è l’opinione che mai l’agnello possa ruzzare insieme al grande mammifero carnivoro della famiglia dei canidi
Lucio al colloquio per diventare pastore |
5. Disgrazia del can fortunna del lòff. Con grande mestizia si nota che l’assenza di un controllore onesto, di un watchdog, di un arbitro neutrale e autorevole, fa la fortuna dei disonesti.
6. Dà de bev ai ran. Dar(la)
da bere alle rans è come portare civette in Attica: non serve a nulla
A Kermit nessuno ha mai insegnato a non bere |
7. Andà cont el cavall de San Francèsch. Andare in giro con il cavallo di San Francesco, cioè a piedi (non necessariamente nudi)
Seguire le orme di San Francesco |
Grazie mille per la rubrica sempre ironica e ricca di preziose pillole di sapere. Mi .... provo a Andà cont el cavall de San Francèsch.
RispondiEliminaGrazie mille! 😆
EliminaGreat blog poost
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