10 personaggi in cerca di casa a Milano. Prima puntata


10 personaggi in cerca di casa a Milano
Baita a Milano

Milano ha sempre attirato molte e notevoli personalità che in città trascorsero una parte importante della loro vita e carriera. Ma dove abitavano, dove lavoravano? Quali luoghi frequentavano? Alcuni indirizzi.

1.       Giuseppe Verdi


10 personaggi in cerca di casa a Milano
Casa Verdi

Nato a Busseto in provincia di Parma, il giovane Verdi volle iscriversi al conservatorio di Milano in via Conservatorio (ora chiamato Conservatorio Giuseppe Verdi) per studiare composizione. Bocciato all’esame di ammissione non si perse d’animo e abbracciò comunque la carriera di musicista. Quando il successo finalmente gli sorrise diventò ospite assai gradito in casa di Clara Maffi in via Bigli 21, uno dei salotti più raffinati e aristocratici della città.

La prima sistemazione in città del Cigno di Busseto fu presso un amico in via Santa Marta 19, poi una lunga serie di traslochi: via San Paolo 12 , via San Pietro all'Orto 17, via Cesare Correnti 15, via Corsia dei servi, via Andegari, via Montenapoleone 1. Giocatevi pure al Lotto questi numeri, se volete. Il tormentato artista trovò infine sistemazione nel Gran Hotel Et de Milan in via Manzoni, dove il Maestro morì nel 1901 nell'appartamento 108 (oggi stanza 105 al primo piano).

Verdi fu anche un assiduo frequentatore della casa della Galleria De Cristoforis (che collegava via Vittorio Emanuele con via Montenapoleone) e del Caffè Cova, dietro alla Scala dove si vedeva con gli amici e a Natale acquistava il panettone. E’ sepolto nella casa di riposo che fece costruire lui stesso per anziani musicisti in via Buonarroti.


2       Alessandro Manzoni

 

10 personaggi in cerca di casa a Milano
Manzone



Casa Manzoni si trova nel centro storico di Milano, in via Morone 1. La casa fu acquistata nel 1813 e qui Manzoni passò lgran parte della sua vita. La modesta casa natale però si trova in via Visconti di Modrone lungo la cerchia dei Navigli. Assiduo frequentatore della chiesa di San Fedele, vicinissima al Duomo, un giorno dell’anno 1873 inciampò sulle scale d’ingresso e batté la testa. Ci furono conseguenze: qualche tempo dopo lo scrittore specializzato in promesse matrimoniali lasciò il regno dei viventi. Potete ammirare la sua tomba nel famedio del Cimitero Monumentale. 

3      Filippo Tommaso Marinetti


10 personaggi in cerca di casa a Milano
Risse futurabili



Nato ad Alessandria d’Egitto e trascorsa la gioventù a Parigi il futuro fondatore del movimento Futurista arrivò a Milano nel 1905. Ne avevamo parlato anche qui

 I primi tempi in città Marinetti li trascorse al primo piano della casa in Corso Venezia 23, in angolo con via Senato. Una targa in marmo chiosa "Da qui il movimento Futurista lanciò la sua sfida al chiaro di luna specchiato nel Naviglio".

 Dopo la pubblicazione del Manifesto Futurista ( “un movimento anticulturale, antifilosofico, di idee, di intuiti, di istinti, di schiaffi, pugni purificatori e velocizzatori. I futuristi combattono la prudenza diplomatica, il tradizionalismo, il neutralismo, i musei, il culto del libro”) , Marinetti organizza al Teatro Lirico di via Larga la prima serata futurista che si riveló ovviamente uno scandalo. Il pubblico, turbato dalle invettive guerrafondaie e “velocizzatrici”, bersagliò con ortaggi e atri oggetti Marinetti & Company. Gli scontri finirono solo dopo l’intervento della polizia.

Altri due eventi futuristi degni di nota furono l’Esposizione di Arte Libera in via Sottocorno nel 1911 e il primo Grande Concerto Futurista al Teatro Dal Vermecon ululatori, gorgogliatori e ronzatori”. L'orchestra era dispersa in mezo al  pubblico e mentre alcuni suoi componenti intonavano a voce il suono degli strumenti, sul palco, al posto del suggeritore c’era il “dimenticatore”, con il ruolo di confondere gli attori e far loro sbagliare le battute.

Marinetti morì nel 1944 a Bellagio sul lago di Como. La sua tomba la potete trovare al Cimitero Monumentale e precisamente nel campo 4, a destra del viale che dal Famedio va verso il centro del cimitero. Non è facilissima da trovare in mezzo a tante costruzioni monumentali: se però scorgete una lapida bassa, ricoperta da una lastra di bronzo decorata con greche floreali allora saprete  di essere arrivati all’ultimo luogo di riposo del poeta.


4  .    Caravaggio. 


10 personaggi in cerca di casa a Milano
Averne di più, di Caravaggi

Da qualche anno ormai è certo che  Michelangelo Merisi detto il Caravaggio nacque a Milano nel 1571 e non a Caravaggio in provincia di Bergamo (da dove venivano però i suoi genitori)  come si è sempre pensato. Battezzato nella chiesa di Santo Stefano, a due passi dall’università Statale, Caravaggio trascorse buona parte della sua giovinezza in città iniziando a frequentare all’età di 11 anni la bottega di Simone Peterzano, il pittore degli affreschi della Certosa di viale Certosa che alcuni chiamano con estrema modestia la cappella sistina di Milano.

Del periodo milanese di Caravaggio sono più celebri le risse e i bagordi nei locali notturni che non le opere. Dei motivi che spinsero infine l’artista a lasciare Milano e andare a Roma si racconta la seguente storiella. Il giovane pittore si era innamorato di una leggiadra  fanciulla che abitava in Contrada del Guasto, l’attuale  via Anfiteatro. Caravaggio, nonostante le promesse fatte alla giovane di sposarla presto, esitava a compiere il passa fatale. I fratelli della donna, per incoraggiare il farfallone amoroso a rompere gli indugi, lo picchiarono. Il Nostro a questo punto preferì scappare e non ritornare mai più a Milano.


Fine prima puntata

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