Le vie scomparse di Milano. Mestieri, animali, piante
Le strade di Milano sono infinite. Oltre alle pur numerose vie attuali bisogna pensare che esistono anche vie non più esistenti. La città è stata infatti costruita, demolita, ristrutturata, distrutta e nuovamente rifondata numerose volte. Sovente capitava che in tutto questo fervore edilizio intere vie svanissero in una nuvola di cemento e calcina e che le tracce della loro esistenza siano conservate ormai solo su polverose carte. Non è raro poi che molte vie pur antiche abbiano recentemente cambiato nome. Devi infatti sapere, mio caro lettore, che nei secoli passati a dare il nome alle vie non ci si ispirava a personaggi illustri come oggi ma la scelta cadeva su nomi informali e famigliari, legati al luogo stesso o ai suoi abitanti; solamente alla fine del 700, per finalità fiscali, cominciano a comparire nomi ufficiali e numeri civici per le case. Inutile dire che un tempo la toponomastica fosse molto più divertente e pittoresca. Non è quindi senza un pizzico di ironica curiosità e di malizia che inizieremo questo viaggio sulle vie scomparse di Milano.
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Contrada dei Borsinari insieme alla contrada dei Profumieri (detta anche dei Podestà) a quella dei Mercanti d'oro (contrada dei Banderai), dei Pennacchiari (contrada della Lupa), dei Berrettai furono demolite per l’ampliamento della piazza Duomo e delle odierne vie Mazzini e Torino dopo l’Unità d’Italia
Contrada dei Borsinari insieme alla contrada dei Profumieri (detta anche dei Podestà) a quella dei Mercanti d'oro (contrada dei Banderai), dei Pennacchiari (contrada della Lupa), dei Berrettai furono demolite per l’ampliamento della piazza Duomo e delle odierne vie Mazzini e Torino dopo l’Unità d’Italia
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Contrada dei Librai oggi via S. Margherita
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Contrada dei Fustagnari in zona Cordusio
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Contrada dei Magnani, cioè degli stagnini, vicino
a Palazzo Marino
· Via Palla all'incrocio dell'attuale via Torino e
via San Maurilio. Dal termine "Balla" cioè l'antica corporazione dei
facchini, chiamati "facchini della Balla" perchè imballavano le merci
Animali
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via Agnello, ancora esistente, così nominata per
la presenza di un bassorilievo del simpatico ovino al n. 19
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vicolo dell'Aquila, tra via Orefici e Piazza
Duomo, viene citata nella poesia di Carlo Porta La messa nova in cui si narra un
episodio salace occorso a un sagrestano del Duomo.
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via delle Asole, termine dialettale per
indicare l'asino, forse per via dell'insegna di un antico albergo
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via Cerva
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via del Falcone, nell’attuale Piazza Duomo
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piazza della Galline, zona Cordusio, dove
razzolava, bene o male?, il simpatico pennuto
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via del Gallo
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via del Leoncino
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via Lupetta, nome di un tratto dell'odierna via
Torino
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borgo delle Oche
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vicolo delle Quaglie
Piante
· via Brisa, nome con diverse origini. Origine improbabile: funghi porcini (detti
brise in dialetto). Origine erudita: dal latino per vinaccia. Origine sovranista:
abitanti provenienti da Brescia, Brixia
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via delle Erbe, zona Brera. Nome deriva dal mercato di verdure che vi si teneva fino
alla fine dell'Ottocento
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via Fieno
· via Fiori Chiari, zona Brera. Situata nel sestiere di
Porta Comasina (uno dei sei che dividevano la città medievale) sullo stemma aveva
un fiore rosso. Wikipedia: “secondo altre ipotesi meno accreditate perché vi
era un ricovero di pie fanciulle oppure perché vi si coltivavano fiori chiari”.
Vale tutto, anche che Hegel era molto ghiotto di Sachertorte anche se questo non
è attestato da nessuna fonte
· via Fiori Oscuri, zona Brera. Parte del sestiere di Porta Nuova, il cui
stemma recava un fiore nero. Wikipedia: “secondo altre ipotesi meno accreditate
perché vi risiedevano donne di malaffare o prostitute oppure perché vi si
coltivavano fiori scuri”. Vale tutto, anche che Kant era molto ghiotto di
Tiramisù anche se questo non è attestato da nessuna fonte
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via della Frutta, parallela alla via delle Erbe
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via Melone
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via Olmetto
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via Pioppette
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via e piazza della Rosa, oggi via Cantù e piazza
Pio XI. Secondo una leggenda metropolitana antica qui fu rinvenuta una rosa
particolarmente bella presso la chiesa di S.Maria della Rosa.
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via Rovello, inteso come pianta di rovi e non
come particolare preoccupazione morale
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via del Sambuco
Altro
· Malcantone, odierna via dell’Unione, dall’angustia
del passaggio e dal grado di desolante degrado della zona
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Carrobbio, ancora esistente, deriva dal latino
quadrivium cioè incrocio di molte strade
· Contrada dei Tett, tradotta alternativamente
come contrada dei Tetti o più impudicamente delle Tette per la presenza nella
zona di numerosi bordelli
· Contrada di San Giovanni Decollato alle Case
Rotte. Attuale Banca Commerciale Italiana in piazza della Scala. Case rotte perché l’antico
palazzo dei rivali dei Visconti, i della Torre, fu distrutto e lasciato per lungo tempo
diroccato.
· Corsia del Giardino, nome antico di via Manzoni
così chiamata per la presenza di un giardino
· Via Pantano così chiamata per la presenza di un pantano
· Via Laghetto così chiamata per la presenza di un
piccolo specchio d’acqua formato del Naviglio usato dove venivano scaricate le pietre e i
marmi che servivano alla costruzione del Duomo
· Via Poslaghetto, situata dopo (post) via
Laghetto
· Contrada di San Vito in Pasquirolo, dal latino
pasculum
· Contrada della Maddalena al cerchio, da un
convento sorto sui resti dell’anfiteatro romano
Complimenti, hai davvero una ottima conoscenza di Milano. La rubrica è sempre ben fatta ed è molto piacevole
RispondiEliminaGreat reading your poost
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