Milano acquatica. Il Naviglio della Martesana
Piazza San Marco, Milano |
“Milano non
ha nemmeno il mare, ha solo la nebbia” Siffatta antica ipotesi – questo logoro
confutato, sciatto, illogico, fiacco, malizioso, sbrindellato sofisma- questa falsità
arcaica, infondata, tediosa, fatiscente, pretestuosa, insidiosa, cenciosa, brodosa
inventata dagli ignoranti e da costoro insinuata, lanciata, contrabbandata,
diffusa e ingegnosamente filtrata nelle orecchie dell’umanità intera in modi
furtivi, segreti e ingannevoli non sarebbe meritevole di alcuna attenzione su
questo blog (qui infatti solo di rado si fanno ragionamenti che fanno acqua da
tutte le parti) se non desse il destro di parlare di quanta acqua in realtà ci
sia a Milano. Mi occuperò quindi dei fiumi, torrenti, canali, rogge, navigli, conche,
laghetti e darsene che rendevano e ancora
oggi rendono Milano una città acquatica, sia pure non marittima. Cominciamo dunque
questo viaggio alla scoperta dell’acquaticità della metropoli lombarda e andiamo
sul Naviglio della Martesana.
Il Naviglio della Martesana
La zattera della Martesana |
Il Naviglio
della Martesana è un canale che collega Milano con il comune di Trezzo
sull'Adda e attraversa le ridenti contrade di Vaprio d'Adda, Cassano d'Adda,
Inzago, Bellinzago Lombardo, Gessate, Gorgonzola, Cassina de' Pecchi, Cernusco
sul Naviglio, Vimodrone e Cologno Monzese .
Percorso
Prima di
essere parzialmente interrato il Martesana raggiungeva il centro di Milano e dopo
aver ricevuto l’acqua del torrente Seveso e nei pressi della chiesa di San
Marco dato origine a un piccolo lago, si gettava infine nella Cerchia del
Naviglio. Ancora oggi, ultimo resto di glorie passate, è visibile la Conca dell’Incoronata in
zona Porta Nuova; conca di navigazione che serviva per superare il dislivello
fra il Martesana e la Cerchia del Naviglio.
Ora il naviglio scorre a cielo aperto fino all’ antica osteria Cassina
de' Pomm, all'angolo con via Melchiorre Gioia a Greco prima di inabissarsi nelle
cavità ipogee esistenti sotto il nero asfalto delle strade larghe e polverose della
città.
Storia
La
costruzione iniziò nel 1457 per volontà illuminata del duca di Milano Galeazzo
Maria e si concluse verso il 1496 sotto il governo (disastroso) di Ludovico il
Moro. Alla costruzione del Martesana parteciparono numerosi ingegneri, capomastri
e carpentieri locali (alcuni dicono vi partecipasse anche Leonardo Da Vinci
anche se non è vero) e, una volta concluso, il canale divenne per secoli una delle
principali vie di comunicazione per la città.
Grazie al sistema dei navigli era
possibile infatti navigare dal Ticino fino al fiume Adda attraversando il cuore
di Milano e solcando fieramente le ubertose campagne circostanti. Tutto questo
ovviamente carichi di ogni genere di mercanzia: frutta, verdure, bestiame,
formaggi, paglia, vino, granaglie, materiali da costruzione, calce, sabbia,
manufatti, utensili, mobili, carbone, legname e ferro . Banditi solamente i biscotti alla Nutella.
Il Naviglio oggi
Oggi, o domani se preferite, potete pedalare, grazie alla ciclabile aperta nel 2009, lungo la
strada che costeggia il Naviglio e bearvi alla vista di numerose ville e
luoghi di delizia dove un tempo molti, soprattutto aristocratici, cercavano ristoro e diletto: Villa Pallavicini, Villa
Petrovic, Villa Ponti, Villa Pino…I più pigri potranno fare la stessa cosa
prendendo il battello da Cononica a Concesa e godersi 4 km di bel martesano.
Fine della prima puntata acquatica.
Commenti
Posta un commento