7 dicembre. Come festeggiare sant'Ambrogio senza dare i numeri
I famosi sant'Ambrogio di cioccolato |
Sant’Ambrogio è il patrono di Milano e il 7 dicembre si
celebrerà la sua festa che segna l’inizio ufficiale delle festività natalizie
in città. Ecco tutti i numeri per non arrivare impreparati all’evento.
374. Era il 7 dicembre 374 quando Ambrogio, funzionario romano,
venne ordinato vescovo di Milano. Si narra che il buon Ambrogio, nato a Treviri
in Gallia, fosse stato inviato a Milano per riportare la pace fra i cittadini
di Milano e il vescovo Aussenzio, seguace della chiesa ariana e considerato eretico,
o eterodosso se preferite. Ambrogio, con
la sua onestà e imparzialità, fu così bravo a guadagnarsi la fiducia dei
milanesi che, sebbene non fosse nemmeno battezzato e avesse tutt’altro per la
testa che rinunciare alla sua carriera di funzionario statale (pur sempre posto
fisso a tempo indeterminato) e condurre vita ascetica e cristianamente ispirata,
fu acclamato vescovo dalla folla. Per
sfuggire a questo tragico destino tentò in tutti i modi di infangare la sua
fama: cominciò ad abusare del suo
potere, a torturare (e far torturare) gente a caso, a frequentare assiduamente prostitute e bordelli e così via. Infine tentò
di scappare dalla città in sella a un asino. Ben presto fu però raggiunto dai
suoi inseguitori e suo malgrado divenne vescovo. Alla sua morte fu proclamato santo
e Dottore della Chiesa. Le sue spoglie riposano nella Basilica di Sant’Ambrogio
in un’urna di argento e cristallo. Amen
Ambrogio è un santo importante, grande, un vero santone |
10. I bambini che secondo i dati Istat nel 2018 sono stati chiamati
in Italia come il patrono di Milano. Dal 1999, quando è iniziata la rilevazione
dei dati, il nome Ambrogio non è stato usato mai più di 17 volte all’anno e
spesso meno di 5. Una vera rarità.
E' più probabile che un cammello passi per la cruna di un ago ed entri nel Regno dei Cieli che un bambino si chiami Ambrogio |
1288. L’anno in cui si hanno le prime notizie storiche sul
tradizionale mercatino natalizio degli “Oh bej! Oh bej!”. Le origine attuali
della festa risalgono però al 1510 quando, in occasione della festa patronale
del 7 dicembre, il legato pontificio Giannetto Castiglione decise a mo’ di captatio benevolentiae di confezionare (e far confezionare) dei pacchi contenenti ogni
ben di Dio per far vivere ai bambini milanesi un giorno da papi. E
quindi dolci, giocattoli, vestiti a volontà. Da allora nella piazza antistante
la basilica si organizzò ogni anno un mercatino in onore di sant’Ambrogio. Dal
2006 la festa si è trasferita in piazza castello e sulle sue bancarelle si
possono trovare ogni genere di curiosità e sorprese: prodotti di artigianato,
caldarroste (oppure il più sbarazzino firòn,
castagne affumicate e infilate su un lungo spago a formare una golosa collana),
paccottiglia orientale, giocattoli, vestiti, arsenico e vecchi merletti.
Oh belli! Oh belli! Coccobelli! |
15. Il numero di medaglie della principale benemerenza
cittadina, l’Ambrogino d’Oro, che
vengono conferite ogni anno dal comune di Milano. Fondata nel 1925 quando c’era
ancora il podestà, il nome deriva da un’antica moneta milanese d’oro zecchino.
Pinocchio nella speranza di far crescere l'albero degli ambrogini d'oro semina i suoi zecchini d'oro |
26. La stagione del Teatro alla Scala cominciava
tradizionalmente il 26 dicembre, considerato l’inizio della cosiddetta Stagione
del Carnevale. Gli spettacoli teatrali finivano alla vigilia della settimana di
carnevale durante la quale il teatro era occupato da feste, balli scatenati e
baldorie varie che culminavano con il veglione del sabato grasso che durava fino al
far del mattino. Solamente nel 1941 si decise per la prima volta di far
cominciare la stagione lirica del teatro il 7 dicembre, giorno di sant’Ambrogio, usanza che
divenne stabile nel 1951. Da allora la prima alla Scala è diventato uno degli eventi
mondani più attesi. Quest’anno i fortunati che sono riusciti ad acquistare un
biglietto ( 2500 euro per un posto in platea) potranno ascoltare
la Tosca, opera lirica di Giovanni Puccini.
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