Alan Ford e Superciuk ovvero Milano capitale del fumetto
Milano è la capitale del fumetto italiano tanto da avere un museo dedicato al tema. Numerosi infatti sono i fumetti nati in città. Chi non ha mai sentito palare di Diabolik, Tex Willer o Dylan Dog? In questo articolo faremo la conoscenza di Alan Ford, icona pop fra le più amate e uno dei più grandi successi editoriali degli anni Settanta.
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Icona pop fra le meno amate |
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Crash, Zang, Bim Bum Bam, Ta Ta Ta, Cionk, Splash..bisogna sempre avere una buona lettura quando si va al bagno |
Alan Ford, sosia dell’attore cinematografico Peter O’Toole, è un agente segreto alle prese con missioni impossibili e indagini strampalate portate avventurosamente a termine grazie all’aiuto della sgangherata banda di aiutanti del “Gruppo TNT” composta dal Conte Oliver, Grunf, Bob Rock, Geremia e la Cariatide
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La Ford di Alan, agente segreto |
Il nuovo fumetto rappresentò un piccolo terremoto culturale. Alan Ford infatti nelle intenzioni dei due autori doveva essere la parodia disinvolta e raffinata dei fumetti più celebri dell’epoca, come Diabolik. Anzi erano stati proprio Max Bunker e Magnus a creare pochi anni prima due parenti stretti di Diabolik, solo molto più disinvolti e birichini in materia di sesso e violenza, come Kriminal e Satanik.
Il fumetto è caratterizzato da un umorismo grottesco e surreale, un mix di satira e comicità trash. In un’atmosfera urbana cupa e degradata i nostri eroi sono chiamati a fronteggiare personaggi del calibro dell’arcicattivo Superciuk, del bieco Arsenico Lupon oppure dell’infido Gommaflex.
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La parodia di una caricatura di una macchietta |
Nella vita reale si chiama Ezechiele Bluff, di professione netturbino. Irascibile, spiantato e con l’insana passione del bere ha acquisito il suo superpotere, un alito così pestilenziale da tramortire all’istante i suoi avversari, dopo l’esplosione di una distilleria e che continua ad alimentare con il consumo di un barbera adulterato e altri vini scadenti. Indossate le vesti da supercattivo il Nostro si dà anima (se ne ha una) e corpo (obeso) al crimine all'insegna del motto: “Rubare ai poveri per dare ai ricchi”.
Qui di seguito una breve dimostrazione dei poteri del Nostro
Pare che il personaggio derivi dal portiere del condominio dove Luciano “Max Bunker” Secchi abitava. Il buon uomo lo salutava di primo mattino con un alito alcolico così letale da meritarsi il soprannome di “Semper ciuc”, cioè “sempre ubriaco” in dialetto milanese.
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Superciukissimo |
Ma queste son bazzecole. Ci rivediamo alla prossima avventura.
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