Accorrete genti, in via Magolfa è arrivato lo spazzacamin!
In questo articolo esploreremo il quartiere
detto della Magolfa, nel cuore del centro storico di Milano.
Non lontano dal naviglio grande, centro dei bagordi notturni milanesi, i passanti più curiosi e attenti avranno notato
una viuzza molto suggestiva affiancata da una roggia ormai in secca. Si tratta appunto di via Magolfa, quartiere
antichissimo che fu per secoli il ritrovo degli spazzacamini.
Anticamente
infatti, devi sapere, oh caro internauta, che i mestieri più umili, fra cui
rientra certamente quello di scendere lungo strette canne fumarie per ripulirle
della fuliggine armati di sole corde e ramazze di pungitopo, anticamente dicevo
i mestieri più umili erano svolti da gruppi di immigrati che provenivano tutti
dalla stessa area geografica. Gli spazzacamini provenivano da nord, molto a
nord, dalle montagne che circondano Domodossola, in particolare dalla valle di Vigezzo.
I vigezzesi scendevano a Milano nei mesi
primaverili e restavano in città fino alla fine dell’estate. Non avendo una
fissa dimora ben presto questi addetti alla manutenzione ordinaria di impianti
fumari costruirono una chiesetta con annesso oratorio ancora oggi visibili dove
la sera si riunivano per farsi compagnia e dormire. La chiesa era dedicata alla Madonna del Sasso
a cui erano molto devoti.
Un giorno, il 29 aprile 1494, un certo
Giovanni Zucono, di cui si conosce solamente il nome e la mala azione che sto
per raccontare, scagliò una pietra, vuoi per ira, vuoi per ubriachezza, vuoi
per entrambe, contro l’affresco della Madonna contenuto nella chiesa. Il sacro
dipinto sanguinò copiosamente per giorni e giorni facendo gridare al miracolo.
L’umile edificio della chiesetta prese così il
nome altisonante di Santa Maria del Sangue alla Magolfa da pronunciare tutto d’un
fiato se si vuol sperare nell’indulgenza di tutti i peccati.
Alla fine dell’Ottocento gli spazzacamini
cominciarono a non scendere più dalle loro alti valli alpine: la Rivoluzione
industriale ormai aveva trovato altri mezzi per assicurare l’efficienza e la
tenuta degli impianti fumari.
I resti di quelli che furono i più
potenti lavoratori del mondo risalirono in disordine e senza speranza le valli
che avevano disceso con orgogliosa sicurezza e i vicoli e le rogge della
Magolfa divennero il ritrovo delle lavandaie
Ps. Per gli amanti della musica popolare qui di seguito una canzone assai famosa ricca di allusioni sapide.
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