Casa, dolce casa: traslocare a Milano ovvero fare San Michele


Casa, dolce casa: trasolocare a Milano ovvero fare San Michele
Lo zelo, l'impegno e l'entusiasmo di questi giovani ladri che imitano un trasloco è invero encomiabile 


A Milano si usava l'espressione fare San Michele allorquando una famiglia cambiava casa traslocando in una nuova dimora.

Non certo quando una persona era buona come l'arcangelo Michele oppure uccideva un drago (del resto il drago era uno degli antichi simboli di Milano, ne ho già parlato qui).

Si deve sapere che almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale molto pochi erano i proprietari di case, anche se le case erano tante. La grande maggioranza dei milanesi infatti viveva in affitto con contratti annuali che venivano stipulati per convenzione il 29 settembre, giorno di San Michele.

Casa, dolce casa: trasolocare a Milano ovvero fare San Michele
Mio cugino travestito da San Michele lo scorso carnevale

Come avveniva all'epoca un trasloco? Avete presente le matricole che si trasferiscono a  Milano per studiare carichi di borse e valigioni? Peggio.

Nei giorni che precedevano la fatidica data si avrebbe potuto vedere la città invasa da mezzi adibiti a tale attività: carri, carretti, camion, camioncini, automezzi, furgoncini, camper, roulotte, bighe, carrozze, monopattini, autotreni, tir, container aviotrasportati, droni! 

Casa, dolce casa: trasolocare a Milano ovvero fare San Michele
L'ultima volta che ho trasolocato...

E dentro questi accatastati in vari gradi di disordine: ceste di vimini, sacchi, scrigni, secchi, bauli, lampade, lampadari, paralumi, tappeti (arazzi, persiani, volanti…), alcove, letti (a una piazza, alla francese, matrimoniale, a baldacchino), divani, poltrone, poltroncine, sedie (imbottite, impagliate, alla savonarola…), sgabelli, tavole, tavolacci, canapè, sofà, casse,  cassepanche, casse da morto, scranni, seggiole, armadi, armadietti, comodini, portagioie, portasfighe, librerie, specchiere, spremiagrumi progettatati da designer famosi, scrivanie, cimeli di famiglia, trofei di caccia, scatole di cachi, dentiere del nonno, pianoforti, eccetera eccetera eccetera. 


Casa, dolce casa: trasolocare a Milano ovvero fare San Michele
Un kermit in valigia può sempre servire

Nel resto dell’Italia settentrionale i contratti venivano firmati l’11 novembre, giorno di San Martino. Quando ci si trasferiva da una misera stamberga all'altra si usava perciò dire “fare San Martino”. 


Le date erano diverse perché in campagna novembre era il mese in cui si finiva la semina e segnava quindi l’inizio del periodo di riposo dei campi (e dei contadini).

Casa, dolce casa: trasolocare a Milano ovvero fare San Michele

A Milano invece gli abitanti si occupavano di ben altre attività : chi al commercio, chi come operaio in una fabbrica, chi ancora nel mondo delle professioni. 

Il 29 settembre era il giorno del cambio del regime delle acque del Naviglio e l’inizio di moltissime attività industriali. Se in estate infatti (dal 24 giugno, San Giovanni) le acque erano ad uso irriguo e quindi il Naviglio in città arrivava al suo livello minimo, il giorno di San Michele le acque rifluivano di nuovo in città alimentando così mole, mulini, opifici, laboratori, macine. 

Casa, dolce casa: trasolocare a Milano ovvero fare San Michele
Dopo ogni trasoloco è d'uopo tessere con il filo della memoria un nostalgico pensiero

 
Buon lavoro ai neo traslocati!



Commenti