ISOLE BORROMEE: LE REGOLE PER UNA GITA FUORI PORTA PERFETTA 
Prima puntata




 Oggi vi darò qualche consiglio per raggiungere con successo le isole borromee sul Lago Maggiore.

Fra le attività più amate dagli indigeni milanesi, ma a cui anche i forestieri non faticano ad adattarsi, vi è sicuramente la cosiddetta, nel gergo locale, gita fuori porta, cioè l’escursione oltre i confini metropolitani realizzata in giornata.

Ricordo en passant che Milano aveva nel passato sei porte e cinque pusterle. Se andrete quindi  a Como state facendo una gita  fuori Porta Comasina e avanti così.

Quale conforto maggiore infatti per il già indaffarato topo di città dell’immergersi in pittoreschi e inviolati  loci amoeni per  obliare anche se per qualche istante il grigiore dei palazzi e delle aule, i rigori del verno, le afose calure estive e su un ermo colle sedere e mirare interminati spazi e sovrumani silenzi che quasi il cor si spaura? Ma prima di naufragar in quel dolce mar meglio tornare a casa.

 Leopardi amava le gite fuori porta
I naufragi molto meno












LE ISOLE BORROMEE

Ci vorrebbe il talento di un grande storico o di un fine letterato per spiegare le complesse ragioni che portarono la stirpe dei Borromeo, famiglia di banchieri originari dalla Toscana arrivati a Milano nel Trecento, conti di Arona e Angera dal 1445, a diventare signori di uno stato feudale durato fino al 1797 che comprendeva buona parte delle terre bagnate dal Lago Maggiore come scriverebbe un compilatore di manuali scolastici.

Il sobrio stemma dei Borromeo con il motto "Humilitas", umiltà. Come dargli torto, no?

Qui basti ricordare che  ancora oggi la famiglia Borromeo gode del privilegio feudale del pescatico cioè dei diritti di pesca sul lago. 
Lo sappia chi è ancora convinto che la Rivoluzione francese sia servita a qualcosa se non a tediarlo sui banchi di scuola. 


Le isole Borromee sono tre: Isola dei Pescatori, Isola Bella e Isola Madre. Sull’isola Bella e l’isola Madre si possono ammirare, come scriverebbero le guide del Touring Club, i  palazzi  e i giardini ancora oggi di proprietà dei Borromeo



COME ARRIVARE

Ci sono vari modi di arrivare sulle isole, dal nuoto al teletrasporto. 

Alcuni viaggiatori una volta optatorono per la zattera. Non andò benissimo

Il sistema più semplice è quello però di arrivare  nella ridente località di Stresa, come direbbe la guida Michelin, e da lì imbarcarsi.  
Stresa è sulla linea ferroviaria Milano Domodossola e raggiungibile in un'ora con il treno regionale di Trenord, la cui puntualità e qualità del servizio sono giustamente famose.

Dirigenti Trenord scrivono una lettera in cui si scusano con i passeggeri "per il disagio"

Da Stresa numerose sono le compagnie di navigazione che offrono i propri servigi a tutti quelli che, dopo aver corrisposto una certa somma di denaro con valore legale (si accettano anche euro), ne facciano richiesta.

Caronte: nuovo trasporto passeggeri.
 










Fra le molte consigliata è però Gestione Navigazione Laghi, ente governativo che gestisce le linee di navigazione oltre che su tutto il lago Maggiore anche sui laghi di Como e Garda http://www.navigazionelaghi.it/risultati.aspx?lake=Maggiore.

Tutto è molto ben organizzato e nulla viene lasciato al caso, come sempre in Italia. 
Ogni compagnia infatti emette biglietti di colore diverso e quando un'imbarcazione si avvicina al molo viene urlato il colore del biglietto (ROSSO, GIALLO, BLU, GIALLO E BLU).
Almeno potrete dire di averne viste di tutti i colori.
Facilitazioni previste per daltonici.

L'ordine e la tranquillità con cui vengono gestite le operazioni d'imbarco per le isole borromee ricorda quello di una  sala di contrattazione borsisitica

 I prezzi da una compagnia all’altra differiscono di non poco: dal molto caro si arriva al carissimo (in media sui 16 euro A\R, libera circolazione).

Se non avete rivalutato l’opzione nuoto e avete deciso di imbarcarvi non ve ne pentirete, con i capelli al vento e l’aria sferzante in faccia vi sentirete come novelli Cristoforo Colombo in cerca di nuove terre da scoprire sulla vostra caravella a motore. 
Vi auguro di trovare sulle Isole il vostro Eldorado.

Rara immagine d'epoca rappresentante Cristoforo Colombo che sbarca nelle Indie pensando di essere approdato sull'Isola Bella

BIGLIETTI

L’accesso ai giardini e ai palazzi che troverete sulle isole NON è gratuito. 

Esistono diverse combinazioni che consentono di risparmiare qualche soldino (nello stesso circuito oltre alle isole fanno parte la rocca di Angera e i giardini Pallavicino a Stresa). 

Il biglietto combinato Isola Madre + Isola Bella costa 21 euro. 
Sono  previsti sconti per gruppi superiori alle 18 persone. Se siete di meno potete provare a citare il poeta Whitman (“sono grande contengo moltitudini...” ) oppure fingete di avere più personalità. 
Io non l'ho provato personalmente però non lo escluderei a priori, provateci.

"Dottor Jekyll e Mr. Hyde, la doppia personalità non ha solo svantaggi"


Nel prezzo del biglietto comunque è inclusa l’aria che respirerete. 


Inutile trattenere il fiato o dotarsi di quei vezzosi orpelli che arrichiscono il paese della sterlina quali sono le bombole d'ossigeno: sulle isole borromee si paga anche l'aria che si respira

Non crucciatevi troppo  però. Se vincerete il Paperon de Paperoni che c'è in ognuno di noi e aprirete il portafoglio in cambio vi si aprirà l’anima.


Maggiori informazioni qui:



La prossima volta vedremo nel dettaglio cosa sia  possibile vedere sulle varie isole. Abbiate pazienza! La storia non finisce qui checché ne pensi Fukuyama, autore de "La fine della storia".

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