RISOTTO ALLA MILANESE: LE REGOLE DA SAPERE PER UN RISULTATO PERFETTO
Risotto cucinato dalla nonna |
Non sei di Milano se non sai cucinare un buon risotto alla milanese.
Che siate studenti di facoltà umanistiche o scientifiche, che abitiate in centro o in periferia, che passiate il tempo in biblioteca o al bar, tornando a casa vi capiterà a un certo punto di provare quella particolare sensazione che comunemente viene chiamata fame. A questo annoso problema esistono molteplici soluzioni. Qui volevo proporne una di cui avete probabilmente già sentito parlare: cucinare da soli.
Che siate studenti di facoltà umanistiche o scientifiche, che abitiate in centro o in periferia, che passiate il tempo in biblioteca o al bar, tornando a casa vi capiterà a un certo punto di provare quella particolare sensazione che comunemente viene chiamata fame. A questo annoso problema esistono molteplici soluzioni. Qui volevo proporne una di cui avete probabilmente già sentito parlare: cucinare da soli.
Quale miglior conforto infatti
per il già serioso partecipante al consesso accademico della consapevolezza di
essere in grado di preparare prelibati ancorché facili piatti che imitino nel
gusto quelli del desco materno? E il dolce
ricordo di casa gli “molcerà il core”[1].
L'assalto al forno delle grucce descritto nei Promessi sposi attesta come siano varie e molteplici le modalità per reprimere con efficacia ed efficienza i morsi della fame. |
PRESENTAZIONE
Sono almeno tre i motivi per cui
non potete a fare a meno di sapere tutti i segreti per preparare un buon risotto alla milanese:
1. Una delle
prime risaie italiane fu quella che il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza decise di istituire nel 1468 proprio nei
dintorni di Milano. Il riso all’epoca era considerato un bene estremamente raro e prezioso. Lo stesso duca indeciso su quale regalo fare
al signore di Ferrara Borso d'Este donò alla fine un sacchetto di riso che fu portato a Ferrara
scortato da numerosi uomini armati. Mangiare
un buon risotto oltre che saziarvi spero vi faccia sentire se non come dei papi
almeno come dei gran signori.
Galeazzo Maria Sforza. Introdusse il riso in Lombardia ma per questo non divenne più bello |
E il riso non servì nemmeno ad abbellire Borso d'Este |
2. Il risotto alla milanese è una ricetta veloce, buona e con ingredienti facilmente reperibili sul mercato locale
Esempio di tipico mercato locale di alimentari |
3.La preparazione
del risotto alla milanese si presta
molto a quei vivaci momenti aggregativi e conviviali che si possono vedere in
molte cucine delle case abitate da studenti.
Una serena scena conviviale a base di risotto |
INGREDIENTI
Immagine al solo scopo illustrativo |
1. Il segreto per
un buon risotto è in primo luogo il riso. Quello solitamente usato per i
risotti è il riso Carnaroli ma ce ne sono anche altri (con nomi talvolta curiosi
come Arborio, Vialone Nano ecc…). Una porzione di riso è di circa 60/70 grammi
a persona. Vale sempre la regola tanta fame più riso meno fame meno riso.
2. Acqua
(qualsiasi va bene, vivamente sconsigliata quella frizzante).
3. Una cipolla
(in alternativa ci sarebbe lo scalogno, ma dicono porti sfortuna)
4. Una noce di
burro
5. Due cucchiai
di grana padano (qualsiasi va bene, vivamente sconsigliato il parmesan nordamericano)
6. Un goccio di
vino bianco (da mettere nel riso non da sorseggiare durante la preparazione)
7. Zafferano, pisitilli
o in polvere
PREPARAZIONE
Fase 1. In una pentola mettere un
filo d’olio e soffriggere le cipolle tagliate finemente.
Le cipolle: "Ormai siamo fritte" |
Fase 2 ovvero fase della tostatura a secco. In una pentola a parte (o casseruola come dicevano certi libri di cucina ottocenteschi che per scrivere questa ricetta NON ho consultato) aggiungere il riso, mescolare in continuazione con un mestolo di legno fino a quando il riso non cambierà leggermente di colore.
Riso tostato tosto tosto |
Casseruola ottocentesca usata da Manzoni |
Fase 3. Sfumare con il vino bianco superstite dal sorseggiamento. Per consolarvi dalla perdita vi dirò che l’odore che si sprigionerà in quel momento è uno degli odori più buoni al mondo alla pari con il profumo del pane fresco e del caffè al mattino o, per i più prosaici, con il profumo dei soldi.
Fase 4. Aggiungere le cipolle e diversi mestoli di acqua calda.
Fase 5. Digressione sulla cottura. Per una cottura ottimale del riso è consigliato l’utilizzo di una pentola bassa cosicché, come ci informano i migliori cuochi, il riso possa cuocere in maniera uniforme.
Anche il cuoco di Monet consigliava l'utilizzo delle padelle basse per il risotto |
Fase 6. Lasciate sobbollire il riso senza mescolare troppo (questo è il momento giusto per spippolare con lo smartphone: sono almeno dieci minuti che non lo avete fatto). Aggiungete acqua alla bisogna. Considerate che il risotto cuoce in circa un quarto d’ora.
Fase 7. Quando il risotto sarà
quasi a fine cottura aggiungere lo zafferano: il riso diventerà giallo.
Zafferano in pistilli |
Fase 8 ovvero della mantecatura. Il riso è cotto. Spegnete il fuoco (oppure il gas, dipende) e aggiungete la noce di burro e il grana padano. Mescolate e lasciate riposare qualche istante prima di servire.
Il riso è pronto, buon appetito.
Per approfondimenti sul risotto allo zafferano potete consultare il sito di Giallo zafferano
https://ricette.giallozafferano.it/Risotto-allo-Zafferano.html
[1] Citazione da “LE
REGOLE PER UN BUON RISOTTO ALLA MILANESE” in https://milanodastudiare.blogspot.com/,
consultato nell’ottobre 2018
Mica male. Rubrica utilissima e scritta in un linguaggio semplice e chiaro. Forse non sono capace di spippolare con lo smartphone però mi è proprio venuta la voglia di fare un buon risotto alla milanese 😎
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